La pelle è esposta di continuo a stimoli ambientali nocivi come inquinanti, pesticidi, erbicidi e temperature estreme. Lo stimolo più dannoso è rappresentato dall’esposizione al sole, da cui il termine di fotoinvecchiamento.
Il foto-danneggiamento è classificato in tre tipi:
- Nel Tipo I, si riscontrano teleangectasie, lentiggini solari, grana della pelle rovinata e sintomi di rosacea
- Nel Tipo II, si repertano rughe, dermatocalasi, comedoni e lassità cutanea
- Nel Tipo III, si evidenziano cheratosi attiniche, tumori locali della pelle e melanoma
I trattamenti di fotoringiovanimento sono intesi solo per i primi due tipi e normalmente le aree più trattate includono la faccia, il collo, le mani e il decolleté.
Con il termine di fotoringiovanimento del volto ci si riferisce all’uso della luce pulsata (Intese Pused Laser) per trattare quegli inestetismi cutanei legati al fotoaging. Questa metodologia si avvale dell’uso di un ampio spettro di luce primariamente assorbita dalla melanina e dall’emoglobina ed è pertanto efficace per ridurre la presenza di macchie solari, capillari, elastosi e rughe sottili. Può essere condotto da solo o in associazione con il laser frazionato non ablativo.
Il fotoringiovanimento del volto mediante Luce Pulsata si usa soprattutto in pazienti con leggeri/modesti segni di invecchiamento del volto e rughe sottili e in cui la componente vascolare e pigmentaria dell’invecchiamento siano prevalenti. In caso infatti di un più alto grado di danno cutaneo è opportuno ricorrere al Resufacing non ablativo.
La Luce Pulsata (IPL) fornisce il risultato migliore in presenza di teleangectasie, lentiggini solari, rosacea, iperpigmentazione, acne e scarsa qualità della pelle. Essenziale è, pertanto, un’attenta valutazione al fine di selezionare il trattamento più adeguato ed efficace.
