Le cosce nel paziente ex obeso

La gestione delle cosce nel paziente ex obeso è molto complessa, gli interventi chirurgici variano a seconda della modalità di presentazione. Li possiamo dividere, anzitutto, in due importanti categorie:

  • Interventi per l’interno coscia
  • Interventi per l’esterno coscia

Trattamento dell’interno coscia

L’interno coscia costituisce un’area di difficile gestione nei pazienti con lipodistrofia generalizzata e flaccidità cutanea. La lassità cutanea è uno dei primi segni dell’invecchiamento dell’interno coscia e uno dei precursori della ptosi dell’intera coscia. L’uso della sola liposuzione per trattare questa alterazione può essere proficuamente usata solo in assenza di lassità cutanea. La liposuzione, infatti, è assolutamente controindicata nei casi in cui vi sia una cute sottile e anelastica e potrebbe portare, del resto, a numerose anomalie del profilo corporeo.

Il trattamento della regione mediale delle cosce, infatti, richiede non solo l’asportazione degli eventuali accumuli adiposi, ma anche l’escissione della cute in eccesso. Questa affermazione è particolarmente vera per i pazienti bariatrici in cui la lassità cutanea può estendersi fino ed oltre il ginocchio.

Nel paziente ex obeso il lifting dell’interno coscia può essere condotto da solo o in concomitanza ad un lifting inferiore del corpo (lower body lift). Quest’ultimo è volto a migliorare l’esterno coscia (preceduto, se è il caso, da una sessione di liposuzione) e la regione glutea (potendo effettuare, contestualmente, un aumento di volume della stessa).

La regione interna delle cosce è trattata, invece, con il lifting interno coscia. Nei pazienti bariatrici, fondamentale è la valutazione del grado ed estensione della lassità cutanea, del grado di deflazione e dell’estensione della deformità (talora confinata alla porzione superiore, più spesso estesa a tutta la coscia). I classici approcci del lifting interno coscia non trovano, infatti, applicazione nei pazienti ex obesi.

All’esame clinico si possono riscontrare diverse situazioni, che possiamo così riassumere:

  • Presenza di lipodistrofia a livello dell’interno coscia, ma in assenza di lassità cutanea. In questi casi, un’accurata liposuzione può essere sufficiente
  • Pazienti con lassità cutanea limitata alla porzione più alta dell’interno coscia. In questi casi alla liposuzione è opportuno abbinare un’escissione orizzontale di cute, con ancoraggio del lembo di pelle in modo che la cicatrice rimanga ben nascosta dentro la biancheria
  • Pazienti con quadri via via peggiori di lassità cutanea e lipodistrofia, che richiedono, oltre alla liposuzione, anche un’escissione orizzontale cui si abbina quella verticale (di lunghezza peraltro variabile)

Peraltro, al di là di questa classificazione, il paziente può avere solo lassità cutanea (e quindi scarsi accumuli adiposi e un BMI basso), oppure presentare, nonostante la stabilità ponderale, delle cosce molto adipose e gonfie; in quest’ ultimo particolare caso, un tempo considerato inoperabile, è attualmente possibile effettuare l’intervento anche se in due stadi: nel corso del primo stadio si effettuerà solo la liposuzione e nel secondo ( a distanza di 3-4 mesi) si eseguirà il lifting interno coscia.

Inoltre, un altro aspetto di recente acquisizione è che, indipendentemente dalla tecnica impiegata, è necessario effettuare l’ancoraggio dei lembi cutanei a delle strutture solide e non estensibili, sia per evitare complicanze (come la migrazione in basso della cute vulvare), sia per garantire un risultato più duraturo.

Alla luce di queste caleidoscopiche modalità di presentazione, possiamo capire come sia del tutto essenziale un accurato esame clinico del paziente e la valutazione dei suoi tessuti (anche in merito al tipo di intervento bariatrico effettuato, se restrittivo o malassorbitivo) per potere scegliere la tecnica che, minimizzando i rischi, consenta i risultati migliori.

Trattamento dell’esterno coscia

La correzione chirurgica dell’esterno coscia richiede approcci diversi, in quanto le sue modalità di presentazione sono svariate.

L’intervento di lifting interno coscia è in grado di apportare miglioramento solo nella porzione interna delle cosce, ma ha scarsissime ripercussioni sull’esterno coscia.

Molto spesso l’esterno coscia è trattato come parte di un lifting inferiore del corpo. La valutazione essenziale è data dal grado di tessuto adiposo residuo a livello trocanterico: in caso, infatti, di cute lassa ma senza accumuli adiposi (di solito accompagnato da un BMI basso) è possibile eseguire il lifting esterno coscia e dei glutei in un unico tempo chirurgico.

Molto spesso, però, le pazienti presentano ancora un esterno coscia estremamente adiposo (nonostante abbiano raggiunto e mantenuto la stabilità ponderale); in questi casi, in passato spesso considerati inoperabili, si dovrà procedere in stadi:

  • Nel primo stadio andrà effettuata la sola liposuzione dell’esterno coscia (abbinata, se richiesto dalla paziente, ad altre procedure come lifting braccia, mastoplastica, etc.)
  • Dopo circa 3-4 mesi si potrà procedere al lifting inferiore del corpo, andando così a rimuovere l’eccesso di cute e sottocute dall’esterno coscia (in modo da garantire un profilo armonico) e a un lifting dei glutei con una cicatrice che, normalmente si fa cadere dentro la biancheria intima.
Agostino Bruno ph Vittorio Carfagna-4319-2

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