La perdita di peso comporta, tra le altre cose, anche dismorfismi a livello dei genitali esterni e del pube. L’accumulo di peso determina, infatti, ampi depositi di grasso a livello del pube associati ad una più o meno importante discesa (ptosi) dello stesso. Questo dismorfismo rende difficile anche l’igiene quotidiana e rende conto di fenomeni di micosi e di intertrigine. Molti sono anche i disagi psicologici dal momento che questa situazione, nell’uomo, comporta spesso un’apparente riduzione di lunghezza del pene e, nella donna, ptosi della commissura labiale anteriore.
Molto frequentemente durante l’addominoplastica non viene adeguatamente presa in esame la zona pubica, creando quindi un aspetto esteticamente non gradevole. Soprattutto nei pazienti ex-obesi, il trattamento dell’addome va accompagnato ad una correzione adeguata del pube ptosico. L’obiettivo dell’intervento chirurgico sarà, in questi casi, quello di eliminare l’eccesso cutaneo, di sollevare la cute del pube e di eliminare il grasso in eccesso, senza però creare delle concavità.
Il lifting del pube, pertanto, viene eseguito mediante due strategie:
- Da un lato la liposuzione dell’accumulo adiposo sottostante
- Dall’altro la riduzione della sua ampiezza (sull’asse orizzontale grazie all’addominoplastica e sull’asse verticale attraverso la resezione di una sua porzione di tessuto lungo la linea mediana).