- Lipofilling e trapianto di cellule staminali
- Lipofilling del volto
- Lipofilling della mammella - aumento del seno senza protesi
- Mastoplastica additiva senza protesi
- Mastoplastica additiva (protesi + lipofilling)
- Mastopessi + Lipofilling
- Problemi estetici delle protesi
- Ricostruzione mammaria dopo chirurgia oncologica
- Lipofilling dei glutei
Il tessuto adiposo corporeo è stato a lungo studiato per il suo coinvolgimento in patologie metaboliche, quali il diabete e l’obesità. Nel corso della decade passata, tuttavia, gli studi hanno sempre più messo in evidenza il suo ruolo di tessuto endocrino-secretorio.
L’impiego del tessuto adiposo in chirurgia plastica è stato oggetto di numerosi approfondimenti, soprattutto dopo lo sviluppo della “Lipostructure” da parte del chirurgo americano S. Coleman, che ha introdotto una procedura basata su una rigorosa metodologia e sull’uso di materiali specifici. Inizialmente concepito per il trattamento dell’invecchiamento facciale, il lipofilling è stato esteso a vari campi della chirurgia plastica come il ringiovanimento delle mani o il trattamento di deformità.
La scoperta delle capacità di sviluppo e riparazione di linee cellulari presenti nel tessuto adiposo (prime fra tutte le ADSC: Adipose Derived Stem Cells, cioè le Cellule Staminali Derivate dal Tessuto Adiposo) ha aperto la strada a nuove prospettive di ricerca e di applicazioni cliniche.
La tecnica del trapianto di adipociti e cellule staminali è costituita da 3 stadi: il prelievo, la centrifugazione e il reimpianto. La procedura è condotta in anestesia locale e/o con sedazione profonda, in relazione all’entità del prelievo e del reimpianto da effettuare.
- Prelievo
Il prelievo di tessuto adiposo può essere effettuato da varie sedi corporee (addome, fianchi, regioni trocanteriche, interno cosce, interno ginocchia). Il prelievo è effettuato mediante sottili cannule atraumatiche, montate su siringhe specifiche. In caso di prelievo di cospicua entità, la sede in cui esso viene effettuato si avvanteggerà degli effetti rimodellanti tipici della liposuzione.
- Centrifugazione
Il tessuto adiposo così prelevato è sottoposto ad un processo di centrifugazione controllata, in modo da consentire la separazione del tessuto adiposo purificato e di una elevata concentrazione di cellule staminali, pronti per essere trapiantati.
- Reimpianto di tessuto adiposo
Il tessuto adiposo purificato viene trasferito in siringhe di 1ml in modo che piccolissime quantità di grasso vengano rilasciate ad ogni passaggio mediante cannuline atraumatiche.
L’invecchiamento del volto è associato, soprattutto, ad una perdita di volumi e al conseguente rilassamento cutaneo. La riduzione del tessuto adiposo è evidente soprattutto a livello dell’orbita, della regione temporale e di quella zigomatica.
L’impianto di tessuto adiposo, apportando volume nelle zone divenute atrofiche con l’età, consente il ripristino di un viso armonico, dall’aspetto luminoso; la tecnica può essere combinata con la microliposuzione nelle zone dove il grasso è in eccesso (doppio mento, profilo della mandibola) o con il lifting cervico-facciale, per correggere adeguatamente anche il cedimento cutaneo. Il trattamento globale del volto prevede l’intervento sulle seguenti aree:
- Fronte: per conferire una modesta convessità, che rende il terzo superiore del volto più giovane
- Tempie: con l’età si produce, infatti, un progressivo riassorbimento del tessuto adiposo a livello delle tempie
- Zigomi
L’aumento di volume del seno è sempre stato legato alla necessità di usare una protesi in silicone, alloggiata in una tasca adeguatamente confezionata. Molte donne, riluttanti a sottoporsi ad impianto protesico, finivano così con l’abbandonare il sogno di avere un seno più prosperoso.
Oggi, tuttavia, è disponibile una nuova metodica, che sembra rispondere perfettamente all’ interrogativo delle pazienti:”ma non si può prendere il grasso dai fianchi dove ce n’è molto e spostarlo al seno?”
L’aumento di volume mammario mediante il grasso della paziente è stato perseguito da circa un trentennio. Dopo anni di perfezionamento della tecnica e della valutazione della sicurezza del grasso trapiantato, è oggi possibile aumentare il seno anche senza ricorrere alle protesi.
Il lipofilling mammario svolge infatti un ruolo importante sotto vari aspetti:
- Mastoplastica additiva (senza protesi)
- Mastoplastica additiva (protesi + lipofilling)
- Mastopessi (in associazione con la protesi)
- Problemi estetici delle protesi
- Ricostruzione mammaria dopo chirurgia oncologica
La mastoplastica additiva senza protesi è una procedura in due fasi, condotte nello stesso tempo chirurgico.
Nella prima fase, viene condotta una liposuzione delle aree corporee concordate con la paziente (addome, fianchi, interno coscia, interno ginocchia, etc). In questo modo si fornisce alla paziente il vantaggio estetico garantito dalla liposuzione. Il grasso viene prelevato, per tali finalità, usando cannule apposite, in modo da rendere la procedura assolutamente atraumatica per le cellula adipose che andranno trapiantate. Il tessuto adiposo così ottenuto viene poi lavato e filtrato in modo da rimuovere i residui di sangue, di anestetico locale e di olio.
La seconda fase consiste, quindi, nell’impianto meticoloso del grasso così purificato in sede mammaria mediante molteplici piccole incisioni (del diametro di circa 2mm). Ad ogni passaggio della cannula si rilasciano piccole quote di tessuto adiposo così da favorirne l’integrazione col tessuto mammario. L’impianto del grasso avviene a tutti i livelli della mammella: sia superficialmente (sotto cute, migliorando così, grazie alle cellule staminali, anche il trofismo della cute), sia nella ghiandola, in sede retro-ghiandolare e addirittura dentro il muscolo pettorale. Il seno apparirà gonfio per diversi giorni, ma andrà poi pian piano ammorbidendosi. Tuttavia, non tutto il grasso trapiantato attecchirà: si stima che circa il 30-40% è destinato, nei primi 3 mesi circa, a riassorbirsi. La quota che rimane, però, rimarrà integrata stabilmente. Si potrà eventualmente ripetere la procedura (per ottenere un ulteriore incremento) dopo circa tre mesi.
Le candidate ideali all’aumento del seno senza protesi sono coloro che desiderano un modesto aumento volumetrico. Donne infatti con cute lassa, seni svuotati o che aspirano ad un importante aumento di volume, non sono soggetti ideali per questa procedura.
In casi particolari, per ottimizzare i risultati, il lipofilling si può effettuare in associazione ad un impianto protesico. La condizione di partenza può essere piuttosto anomala (ad esempio, seno tuberoso) e le protesi da sole spesso falliscono nel garantire una forma naturale. Le irregolarità residue possono pertanto essere trattate con il lipofilling, così da ottenere un risultato migliore.
Durante l’intervento di mastopessi (cioè di sollevamento di un seno troppo sceso), uno degli obiettivi da raggiungere consiste nel riempimento dei quadranti superiori della mammella. Ciò è spesso difficile da raggiungere con la sola mastopessi, per cui si ricorre alle protesi; queste, tuttavia, specie se di grandi dimensioni, possono causare eccessiva tensione sulla cute e sui tessuti mammari con recidiva della ptosi stessa. Pertanto, una valida alternativa consiste nell’associare il lipofilling alla mastopessi così da evitare il ricorso alle protesi, garantendo comunque un adeguato riempimento del polo superiore.
Problemi connessi con gli impianti protesici (specie in ragazze magre), quali forma irregolare, asimmetrie in forme o volume, increspature, possono trarre grande vantaggio dal lipofilling. La protesi infatti rimane in sede, ma il grasso impiantato intorno garantisce dei profili più dolci e armonici.
Il lipofilling trova grande impiego nel trattamento di irregolarità della mammella dopo chirurgia oncologica: nelle quadrantectomie ad esempio, dove migliora, contestualmente, pure qualità della cicatrice. Del resto è anche possibile effettuare una ricostruzione mammaria totale dopo mastectomia: si tratta di una procedura rivoluzionaria che evita al paziente la chirurgia tradizionale con protesi o con lembi. La ricostruzione totale mediante lipofilling è una procedura a più stadi, richiedendo 2-4 trattamenti a distanza di circa 3 mesi l’uno dall’altro.
La regione glutea ha da sempre rappresentato un’area corporea dall’importante valenza estetica, oggigiorno sempre più messa in risalto; per tali motivi, procedure volte a migliorare quest’area sono sempre più richieste. Il miglioramento della regione glutea, in realtà, prevede un’associazione tra liposuzione (perché è molto importante trattare adeguatamente anche i distretti vicini, come la regione lombare, i fianchi e la regione trocanterica) e lipofilling (per garantire un adeguato volume e proiezione ai glutei).
La procedura consiste, pertanto, in una prima fase in cui viene effettuato il prelievo di tessuto adiposo; ciò consentirà di apportare notevoli miglioramenti della figura corporea. Nella seconda fase, il grasso ottenuto viene lavato, filtrato e usato per impianto in sede glutea.
Per un adeguato aumento sono necessari 300-700 cc di grasso per gluteo. L’impianto del grasso avviene a più livelli (sede sottocutanea superficiale e profonda e intramuscolare superficiale), in modo da consentire un maggiore attecchimento. Anche in questo caso, non tutto il grasso impiantato rimane in sede, in quanto circa il 40-50% va incontro ad assorbimento.
Dopo il trattamento, è opportuno che il paziente dorma prono per circa due settimane e limiti l’attività motoria. Risulta del tutto normale la presenza di lividi, che scompariranno nel giro di qualche giorno/settimana.