- Liposuzione e liposcultura
- Anatomia del tessuto adiposo
- Valutazione pre-operatoria
- Liposuzione Laser
- Ultime innovazioni della tecnica: Abdominal Etching o liposcultura degli addominali
- Focus su: la rocambolesca storia della liposuzione
- Focus su: liposuzione e livelli nel sangue di trigliceridi e colesterolo
- Focus su: Ma dopo la liposuzione il grasso può ritornare?
- Focus su: liposuzione e senso di pesantezza alle gambe
La liposuzione, introdotta secondo la sua moderna concezione in Europa negli anni ’70, è diventata, in un breve intervallo di tempo, l’intervento chirurgico più richiesto e maggiormente eseguito.
Essa consente l’aspirazione di tessuto adiposo sottocutaneo e il rimodellamento del profilo corporeo, grazie all’utilizzo di cannule collegate ad una pressione negativa di aspirazione. Le incisioni che vengono effettuate per introdurre la cannula sono molto piccole (pochi millimetri) e non comportano, normalmente, esiti cicatriziali.
I risultati estetici sono tanto più evidenti quanto più localizzato è l’accumulo di tessuto adiposo. Un’adeguata valutazione pre-operatoria è essenziale per escludere i pazienti non idonei all’intervento e selezionare i casi in cui si può ottenere un risultato ottimale.
L’organizzazione del tessuto adiposo rappresenta un argomento lungamente dibattuto dagli studiosi. Appare ormai comprovata la presenza di particolari strutture anatomiche, dette “fasce”, che separano il grasso in due componenti: il tessuto adiposo superficiale e il tessuto adiposo profondo. I lobuli di grasso degli strati superficiali sono normalmente piccoli e fittamente stipati, mentre i lobuli adiposi degli strati profondi appaiono più larghi, irregolari e di colorito più scuro: è proprio l’entità dello spessore di quest’ultimo ad essere responsabile dei cuscinetti adiposi localizzati; infatti, mentre lo spessore dello strato superficiale è uniforme in tutto il corpo, quello dello strato profondo varia nelle diverse regioni corporee.
La distribuzione del grasso corporeo dipende da diversi fattori quali l’età, il sesso e la razza.
L’obesità ginoide, caratteristica della donna, coinvolge solitamente le anche, le cosce e i glutei. L’obesità androide, tipica dei maschi, riguarda, di solito, l’addome, i fianchi, il dorso e la nuca. Le donne hanno una percentuale maggiore di grasso corporeo totale e uno strato adiposo più spesso. Anche l’età rappresenta un fattore importante nel determinare la distribuzione del grasso in quanto, con il passare del tempo, si assiste a un accumulo selettivo a livello addominale, mentre braccia e gambe tendono a diminuire la quantità di tessuto adiposo sottocutaneo.
La liposuzione è indicata soprattutto nel trattamento degli accumuli adiposi che non rispondono alla dieta e all’esercizio fisico. Il candidato ideale per la lipoaspirazione è la paziente giovane o di mezz’ età, con un peso corporeo vicino a quello ideale in base all’altezza, in buona salute e con un buon tono muscolare. La paziente solitamente lamenta la presenza di accumuli adiposi a livello della regione sottomentoniera, della parte inferiore dell’addome, delle anche, dei fianchi o delle cosce, che non riesce a ridurre con la dieta o con l’attività sportiva.
La lipoaspirazione è sempre più richiesta anche da un pubblico maschile, soprattutto per adiposità localizzate a livello della parte inferiore dell’addome o del torace (vedi anche Ginecomastia).
È importante che vi sia un buon tono cutaneo; infatti, in presenza di lassità cutanea il paziente va indirizzato verso altri interventi, come le dermolipectomie. In questi casi, qualora la liposuzione venisse effettuata come unica procedura, i segni dell’invecchiamento tissutale non verrebbero attenuati, anzi potrebbero essere accentuati.
La liposuzione non va intesa come un trattamento per dimagrire: essenziale risulta l’inquadramento del paziente dal punta di vista dietetico e metabolico, prima di poter essere candidato per tale tecnica.
In caso di piccole adiposità localizzate, l’intervento viene condotto in anestesia locale con una minima sedazione; nel caso in cui si debba procedere su più aree del corpo contemporaneamente, l’intervento è di norma effettuato in anestesia generale.
La rimozione del grasso è un atto definitivo, in quanto le cellule adipose eliminate non sono in grado di moltiplicarsi.
Dopo l’intervento, addirittura quando si è ancora in Sala Operatoria, vengono fatti indossare specifici indumenti elasto-compressivi, che limitano i gonfiori e le ecchimosi e prevengono la formazione degli ematomi. I risultati definitivi saranno apprezzabili dopo 3-6 mesi dal trattamento.
Eseguita in ambiente idoneo (Sala Operatoria) e con adeguate attrezzature sterili, la liposuzione è un intervento del tutto sicuro capace di soddisfare altamente sia il paziente che il chirurgo.
Le sedi trattabili mediante tale metodica includono:
- Regione sottomentoniera (cosiddetto “doppio mento”), per meglio definire il profilo della mandibola: come procedura a se stante, come parte integrante di un lifting cervico-facciale o in associazione a tecniche integrate di profilo plastica (aumento di volume del mento e dell’angolo della mandibola, sia mediante il posizionamento di protesi sia, come di più recente introduzione, attraverso il trapianto di tessuto adiposo, vedi Lipofilling).
- Regione mammaria, come tecnica di rifinimento in caso di mastoplastica riduttiva nelle donne, soprattutto per appiattire il prolungamento ascellare della mammella; negli uomini nel trattamento della ginecomastia (vedi Ginecomastia).
- Braccia e tronco: piccoli accumuli di grasso a livello delle braccia possono essere adeguatamente trattati mediante liposcultura, evitando o riducendo l’entità dell’incisione di una brachioplastica; anche il tronco può beneficiare di un forte miglioramento.
- Addome: la liposuzione è in grado di correggere, da sola, accumuli localizzati a livello dell’addome inferiore; nell’uomo rimuove l’antiestetico strato adiposo che si sovrappone ai muscolo addominali (muscoli retto dell’addome ed obliqui esterni). Essa si associa anche all’ addominoplastica (vedi Addominoplastica e lipoaddominoplastica), per consentire un più marcato rimodellamento corporeo.
- Fianchi, glutei, interno coscia: tali aree rappresentano le zone in cui la liposcultura ha rivoluzionato le possibilità di modificazione del profilo corporeo.
- Ginocchia, gambe, caviglie: un corretto intervento di liposcultura è in grado di ripristinare un’armonica forma a livello delle ginocchia, dei polpacci e delle caviglie.
Di recente introduzione è anche la liposuzione laser o laserlipolisi. Tale metodica consente, attraverso fibre ottiche che generano un calore controllato, di liquefare il grasso in eccesso, permettendo, al contempo, di produrre una forte retrazione cutanea.
Si possono quindi trattare zone critiche come l’interno coscia, dove spesso la cute non è molto elastica e una liposuzione classica porterebbe a risultati peggiorativi.
La liposcultura dei muscoli addominali (abdominal etching) è una metodica innovativa ed efficace, molto nota a Miami.
Soprattutto gli uomini dedicano molto tempo in palestra agli esercizi per i muscoli addominali per ottenerne un adeguato spessore e per eliminare il pannicolo adiposo che ricopre un addome altrimenti ben allenato, spesso non riuscendo ad ottenere i risultati cercati e sperati.
La liposcultura degli addominali può essere associata alla liposuzione di altre aree corporee. Vengono praticate piccole incisioni di 3mm, sotto leggera sedazione. Non è richiesta degenza e il ritorno alle normali attività lavorative è molto rapido. Viene fatta indossare una panciera per 2-3 settimane e i risultati definitivi si evidenziano dopo 3-5 mesi. La metodica si affianca alla Pectoral etching (o Liposcultura dei pettorali) per garantire definizione muscolare al torace maschile.
La liposuzione è divenuta, in un breve lasso di tempo, l’intervento chirurgico maggiormente effettuato, con più di 100.000 procedure eseguite!
Il primo pioneristico intervento di asportazione di grasso sottocutaneo (non si può ancora parlare di liposuzione vera e propria, ma semmai di lipoexeresi) risale al 1921, ad opera di un chirurgo, Dujarrier, che usò una curette uterina per asportare gli accumuli adiposi dalle ginocchia di una nota ballerina dell’epoca. Tuttavia, l’uso di strumenti inadeguati e taglienti si tradusse in un drammatico insuccesso. Altri tentativi di aspirazione di grasso vennero eseguiti negli anni 60, ma utilizzando ancora strumenti taglienti. L’uso di questi ultimi, pur consentendo talora di asportare il grasso, lasciava però spesso vistosi reliquati e complicanze, oltre che risultati estetici il più delle volte non favorevoli, per cui questi interventi caddero in disuso….
Gli italiani Arpad e Fisher ebbero la geniale intuizione di potere aspirare il tessuto adiposo, senza necessità di effettuare vistosi tagli. All’inizio vennero usate cannule ginecologiche, con una lama elettrica che consentiva una frantumazione del grasso e una contestuale sua aspirazione.
Il successivo e fondamentale passo in avanti fu l’introduzione di cannule smusse (non più dal bordo tagliente) e di una pompa da vuoto allo scopo di aspirare il tessuto adiposo, ad opera dei chirurghi Fournier e Illouz. La ricerca continuò successivamente a fare passi da gigante, con lo sviluppo di un’adeguata macchina di aspirazione e di cannule smusse dal diametro più piccolo (pertanto meno traumatiche per l’organismo, minimizzando anche le irregolarità cutanee). Un ulteriore importante sviluppo si ottenne grazie all’americano Klein con l’introduzione dell’infiltrazione preventiva delle zone da aspirare con un liquido contenente anestetico locale e un vasocostrittore, al fine di ridurre la perdita ematica, consentendo, al contempo, di trattare aree più vaste.
Considerata a lungo solo come una procedura estetica, uno studio recente suggerisce invece che la liposuzione possa abbassare i livelli ematici di trigliceridi, avendo pertanto significativi effetti benefici anche sulla salute; alti livelli di trigliceridi si associano ad un elevato rischio cardiovascolare. La riduzione dei livelli di trigliceridi dopo liposuzione è piuttosto eclatante e ha dimostrato che la rimozione permanente del grasso in eccesso, grazie alla liposuzione, ha un impatto molto forte sui livelli circolanti di trigliceridi. Lo studio in questione ha analizzato 270 donne e 52 uomini che avevano effettuato la liposuzione, l’addominoplastica o entrambe le procedure insieme. Mediamente, i pazienti erano in leggero sovrappeso (anche se il range oscillava tra il quasi sottopeso e l’obesità). Sono stati condotti, presso lo stesso laboratorio, esami del sangue prima dell’intervento chirurgico, dopo un mese e dopo tre mesi. A tre mesi dopo la chirurgia, i livelli di trigliceridi erano scesi da un valore medio di 151,8 mg/dl a 112,8 mg/dl nei pazienti che avevano effettuato la sola liposuzione, con una riduzione, pertanto, del 25,7%. I valori di trigliceridi si abbassarono del 43% in quei pazienti con livelli considerati a rischio, cioè 150 mg/dl o più.
Si osservò anche una riduzione dei leucociti dopo la liposuzione e dopo liposuzione + addominoplastica. (Alti livelli di globuli bianchi sono connessi con un aumentato stato di infiammazione corporea e risultano associati con patologie coronariche, pressione alta e diabete). Dallo studio non emersero, invece, variazioni significative a carico dei livelli del colesterolo e del glucosio.
Pur trattandosi di uno studio preliminare, si mette sempre più in evidenza come anche il grasso sottocutaneo, e non solo quello viscerale, sia comunque associato a effetti metabolici molto importanti.
Sin dalla sua introduzione, la liposuzione ha sempre promesso di rimuovere per sempre il grasso in eccesso da accumuli ben definiti, fatta eccezione che in caso di significativa ripresa di peso. Moderne ricerche suggeriscono che la liposuzione ha mantenuto le sue promesse!
Infatti, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Plastic and Reconstructive Surgery (giornale ufficiale della Società Americana di Chirurgia Plastica), gli adipociti non ritornano nelle aree precedentemente sottoposte a liposuzione, né si ridistribuiscono in aree non trattate. Lo studio, pertanto, smentisce quello che prima si pensava (e cioè che con il passare del tempo il grasso si riaccumulasse nelle aree lipoaspirate).
Lo studio recente ha analizzato 301 pazienti sottoposti a liposuzione, da sola o insieme con l’addominoplastica, utilizzando fotografie standardizzate e misure computerizzate dei parametri del corpo ottenuti pre-operatoriamente e dopo almeno tre mesi dalla procedura chirurgica. Lo studio non ha documentato la ricrescita di grasso nelle aree trattate (braccia, addome, cosce). Inoltre, anche le misurazioni delle aree non sottoposte a liposuzione sono rimaste invariate, evidenziando come il grasso non si accumula, di contro, in aree corporee non trattate. Tali misurazioni si sono mantenute costanti anche dopo un anno o più dalla procedura chirurgica. Si tratta del primo studio basato su un elevato numero di pazienti, usando documentazione standardizzata, rendendo così i risultati particolarmente affidabili.
I pazienti possono, pertanto, essere certi che il grasso non ritornerà ad accumularsi nelle sedi sottoposte a liposuzione, anche se dovessero prendere peso (chiaramente non in caso di accumuli abnormi e patologici).
È ormai noto che l’accumulo di grasso addominale sia correlato con la sintomatologia tipica dell’insufficienza venosa superficiale degli arti inferiori (senso di pesantezza, gonfiore, prurito e saltuari crampi notturni). Molti pazienti si rivolgono al chirurgo vascolare in prima istanza, ma nei soggetti obesi (BMI >30) e con accumuli adiposi addominali non è raro trovare reperti Doppler totalmente negativi per reflussi ed insufficienza valvolare venosa. È, però, accertato che l’accumulo di grasso addominale determini un problema funzionale sui vasi, in primis correlato all’aumentata impedenza del flusso ematico nel sistema venoso superficiale, secondariamente l’alterato metabolismo degli estrogeni dovuto agli accumuli adiposi agisce negativamente sul tono venulare; ne consegue un aumento della stasi ematica nei piccoli vasi sanguigni e, dunque, un accumulo di fluidi tissutali (flebolinfedema) causa del gonfiore delle estremità. L’eliminazione del grasso addominale tramite liposuzione determina, concludendo, oltre all’indubbio risultato estetico anche un oggettivo risultato funzionale della circolazione flebo-linfatica degli arti inferiori con una scomparsa dei sintomi tipici dell’insufficienza venosa.