Ringiovanimento mani

Le mani, con l’invecchiamento, vanno incontro a modifiche molto simili a quelle del viso: atrofia del tessuto sottocutaneo, perdita di elasticità e assottigliamento del derma; queste componenti determinano una scheletrizzazione del dorso delle mani, con messa in evidenza delle strutture sottostanti quali i tendini dei muscoli estensori, le vene dorsali e le strutture ossee. Accanto a questi cambiamenti del tessuto sottocutaneo, vi sono spesso lesioni cutanee come discheratosi, verruche seborroiche e macchie solari, che condizionano ulteriormente l’estetica delle mani.

Le tecniche di ringiovanimento delle mani sono, pertanto, duplici e i due approcci sono complementari:

  • da un lato, infatti, occorre agire sull’epidermide, mediante laser o peeling, per minimizzare le lesioni cutanee e per aumentare e irrobustire anche il derma,
  • dall’altro, è necessario agire sulla perdita di volume.

Le tecniche per ripristinare il volume perso si possono a loro volta dividere in due categorie: da un lato, infatti, vi è la possibilità di ricorrere a tessuti propri dell’organismo (mediante lipofilling), dall’altro si possono utilizzare prodotti di sintesi (mediante filler).

L’uso del grasso prelevato da un’altra sede corporea, purificato ed impiantato nel dorso della mano, è stato ben documentato ed è in grado di fornire ottimi risultati. Il quantitativo di grasso impiantato è all’inizio piuttosto voluminoso, perché una sua quota (circa la metà) è destinata a riassorbirsi.

Alternativamente, per aumentare il tessuto sottocutaneo, è possibile ricorrere ai filler. Per tale scopo, diversi prodotti con svariate indicazioni, si sono dimostrati molto vantaggiosi. A seconda dei prodotti usati, la durata dell’effetto oscilla tra gli 8 e i 12 mesi. Il trattamento è eseguito in regime ambulatoriale mediante anestetico locale.

Prima e dopo

Agostino Bruno ph Vittorio Carfagna-4419

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